Introduzione al personal branding
Il mondo del personal branding è spesso percepito come qualcosa di astratto, ma, in realtà, lavorare sul tuo personal brand ti permette di comunicare in modo armonioso, autentico e con un obiettivo ben preciso in mente. In questo articolo andiamo ad approfondire quali sono i pilastri che devono essere sempre chiari: visione, missione, target ed obiettivi.
Cosa si intende per personal branding?
Di definizioni più o meno “accademiche” ne è pieno il web ma, volendole sintetizzare tutte in una sola parola possiamo dire che il personal branding siamo semplicemente noi.
Fare personal branding significa trovare un modo per esprimere se stessi attraverso i testi, le immagini, le azioni di marketing e le strategie.
Il personal branding ha il potere di farti lavorare sia sulla tua interiorità sia su quello che a livello estetico/visivo vuoi mostrare al mondo. Puoi nutrire entrambi questi aspetti in egual misura.
Il primo grande lavoro parte da dentro di te e ti aiuta a scoprirti, accettarti, capire cosa vuoi fare e soprattutto come vuoi fare quelle cose, permettendoti di stabilire le tue regole. Successivamente, la tua interiorità si traduce attraverso forme e colori capaci di trasmettere in modo chiaro il messaggio che desideri comunicare all’esterno.
Perché fare personal branding?
Ecco tre motivi per i quali, secondo me, dovresti iniziare a lavorare sul tuo personal brand da subito:
- Il personal brand è un viaggio alla scoperta di te stessa. Per far sì che il viaggio sia un’esperienza meravigliosa non essere giudicante nei tuoi confronti, ma cerca di fare un gran lavoro di consapevolezza ed accettazione, solo così ti sentirai a casa.
- Personal brand = Bellezza ed autenticità
Lo spot pubblicitario di un noto brand di acqua recitava “puliti dentro e belli fuori” ed è esattamente quello che succederà se lavorerai bene sul tuo brand. Maggiore consapevolezza, chiarezza e determinazione nel raggiungere gli obiettivi, accompagnata da colori e forme che ti sanno realmente valorizzare. - Avere un brand solido ti conferisce maggiore sicurezza e questo piace ad ogni tipo di cliente: sai cosa offri, sai come lavori e sai quanto vale il tuo potere trasformativo!
Come creare un brand personale?
Alla base di una buona strategia di creazione di un’identità personale c’è la condivisione dei valori, delle esperienze, degli interessi della nostra attività uniti a quelli del nostro target.
Riuscire a comunicare tutti questi aspetti in modo semplice ed efficace ci permette di entrare in connessione con gli altri e sarà di grande aiuto per il nostro business.
In pratica, in cosa consiste il personal branding?
Per fare un buon lavoro di personal branding le azioni possono essere numerose e diverse da caso a caso ma prima di partire è necessario per tutti avere chiari alcuni punti:
- la missione
- la visione
- il target
- gli obiettivi
Definire la propria mission
La missione è il perché e il come dell’attività. Definisce in modo chiaro non solo cosa fai, ma anche a chi ti rivolgi e perché hai deciso di intraprendere il tuo percorso professionale. Alla base di ogni business deve esserci una motivazione molto forte in grado di trasmettere emozioni. Sono proprio queste, infatti, ad attrarre i tuoi clienti e guidare te nel tuo lavoro quotidiano.
La mia missione è questa.
“Dar voce alle donne per farle sentire accettate e comprese semplicemente per ciò che sono. Ogni donna può essere femminile e seducente a modo suo. Vorrei essere lo specchio degli altri capace di mostrare bellezza e autenticità.”
Nel mio lavoro mi interfaccio spesso con la convinzione limitante che se si tratta di business è necessario mettere una maschera per essere accettate e per aver successo, ma è proprio a causa di questa maschera che spesso ci si sente insoddisfatte e si ha la sensazione che ci sia qualcosa che non sta funzionando come dovrebbe. Il personal branding ha il grande potere di togliere questa maschera e trasformarla nell’abito che realmente si desidera indossare, qualsiasi esso sia!
I percorsi di mentoring e la progettazione di identità visive mi permettono di cambiare questa convinzione e tirare fuori la vera essenza di chi ho di fronte, quella che viene chiamata spesso unicità! Quante volte si leggono post legati al concetto di unicità? In realtà, essere unica significa accettare te stessa nella tua totalità e non aver paura di esprimerla attraverso il tono di voce giusto, l’identità visiva e anche azioni strategiche che sappiano parlare alle persone che stai cercando di intercettare con il tuo lavoro.
Cos’è la vision di un brand? Come definirla?
La visione è ciò che vorremmo ottenere nel lungo periodo, possiamo definirla come una guida fatta di obiettivi, sogni, aspettative e grandi progetti.
Potrei raccontarti la mia visione per ore, perché è un aspetto al quale ho lavorato molto, ma ti racconterò solo un micro aspetto di tutto quello che è il mio mondo interiore per farti riflettere su quanto anche i dettagli siano importanti.
Un anno fa nella mia visione avevo visto il mio studio indipendente con grandi vetrate da cui entrava un sacco di luce, le pareti color carta da zucchero e la mia postazione di lavoro dove tenevo un mazzo di girasoli.
Questo pensiero e quelle immagini le ho chiare ancora oggi e ancora oggi penso di voler un posto così per me e per il mio business.
Ma ora vorrei soffermarmi su un dettaglio al quale inizialmente avevo dato poco peso: le pareti color carta da zucchero (e si alla fine finiamo sempre a parlare di colore!).
Ora ti chiederai
Cosa c’entra la scelta dei colori della brand identity con la vision?
Semplicemente tutto! Prima del mio rebranding i colori che mi rappresentavano erano caldi: giallo ocra, marrone e rosa. Adesso sono soft e freddi: le sfumature dell’acqua unite a un tocco d’oro.
Con i colori caldi non mi sentivo veramente a mio agio, c’era tutto, tranne me. E come potevo fare personal branding se mancava proprio la mia essenza?
Ora, invece, con questi colori riesco a trasmettere tutto quello che ho sempre voluto e non è un caso se ho scelto come colore principale della mia comunicazione colori che richiamassero l’acqua.
Hai visto, partendo dalla definizione della visione sono arrivata a individuare anche altri aspetti del mio personal brand, come i colori e una specifica terminologia da inserire nella mia comunicazione, quella legata all’acqua appunto. Mi riferisco, ad esempio, a Marea, la mia newsletter (sei iscritta, vero? Altrimenti recupera subito!) o Luna, il percorso di mentoring dedicato allo sviluppo della parte visual del proprio brand, in particolare colore, tipografia, forme e simboli chiave e stile comunicativo).
Trovare il proprio target
Il target è rappresentato dalle persone con cui vogliamo comunicare, quelle a cui vogliamo dedicare i nostri servizi o prodotti.
Quando si studia il target non bisogna mai essere troppo scientifici e logici, perché è importante ricordare che anche se comunichiamo online, stiamo comunque parlando con delle persone, per cui il lato umano rimane fondamentale.
Ecco perché lo studio del target individua sì dati anagrafici ma ti permette di definire anche interessi e bisogni delle persone che vorresti attrarre.
Questi sono solo alcuni degli aspetti fondamentali:
- Sesso ed età
- Posizione geografica (soprattutto se hai un’attività dove la geolocalizzazione è rilevante)
- Professione e aspirazioni
- Hobby ed interessi
- Una giornata tipo
- Utilizzo di social e di internet (perché il tuo cliente ideale usa Instagram? cosa cerca?)
Come individuare il cliente ideale in pratica?
Per individuare la mia cliente sono partita dalle persone che avevo vicino, colleghe, clienti e persone care e mi sono chiesta “con quale tipo di persona desidero lavorare?”. Così nella mia mente ho visualizzato una persona specifica e ho iniziato a descriverla in ogni suo aspetto, le ho dato un nome, caratteristiche fisiche e della personalità, poi ho ripensato ai suoi interessi, i suoi bisogni e le sue aspirazioni.
Uno degli errori più comuni è pensare che il nostro cliente ideale siamo noi, ma non è affatto così! Anche se ci saranno sicuramente degli aspetti in comune (valori, interessi, età o sesso).
Nel mio caso un aspetto che mi rende molto diversa dalla mia cliente ideale è il temperamento: la mia cliente ha un temperamento tendenzialmente pacato, al contrario di me che sono molto vivace. In comune abbiamo l’essere introverse, timide ed ambiziose!
Definire obiettivi SMART
Ultima delle 4 basi che abbiamo indicato per definire un brand personale è la definizione degli obiettivi.
Non utopie o progetti generici ma obiettivi SMART (Specifici, Misurabili, Archiviabili, Rilevanti, Gestibili nel tempo).
Cosa si intende per obiettivo smart?
Un obiettivo SMART è così definibile:
Specifico | L’obiettivo deve essere chiaro e specifico e un buon metodo è rispondere alla domande “chi, cosa, dove, perché e quale problema risolvi?”
Misurabile | Devi essere in grado di monitorare i tuoi progressi, per questo ti sarà comodo rispondere alle domande “quanto/quanti?”
Archiviabile | L’obiettivo deve essere realistico e raggiungibile nel tempo che ti sei prefissato
Rilevante | Chiedi perché lo fai, quale è la ragione più profonda che ti motiva a impiegare tempo ed energia nella realizzazione di quell’obiettivo
Temporale (gestibile nel tempo) | Definisci una data o un arco di tempo specifico per riuscire a realizzare il tuo obiettivo
Solo a questo punto si può iniziare a fare personal branding in modo consapevole senza snaturare ciò che siamo e i valori della nostra attività.
Se questo articolo ti è stato utile, fammelo sapere con un commento e condividilo con tutti coloro che credono che il personal branding non sia un aspetto importante del proprio business.
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